STORIA DEL TERMINE , dalla cultura latina a quella moderna

Lingua latina

“Aeneadum genetrix  hominum divumque  voluptas,
alma  Venus, caeli subter labentia  signa
quae mare navigerum, quae terras frugiferentis
concelebras, per te quoniam genus omne animantum
concipitùr visitque  exortum  lumina solis…” 

                                                                Lucrezio, Proemio- De Rerum Natura,1 vv. 1-5


Facendo riferimento alla lingua e alla letteratura  latina,  può essere interessante notare come Il termine latino “ lux”  assuma una positiva e fondamentale funzione ideologica nel “ De Rerum Natura “ di Lucrezio, poema scritto nel I sec. A.C. Lucrezio, in una Roma sconvolta dalle guerre civili, quando il sangue scorreva a fiumi, seguendo i principi dell’epicureismo,  intende liberare gli uomini dalle paure, aprendo nuovi orizzonti mentali, in modo che la “ luce” della conoscenza, penetrasse nelle “ tenebre”. Ed è già nel Proemio, nell’ inno a Venere, che Lucrezio  presenta la dea  caratterizzata dai termini ( v. 1, voluptas; v. 2, alma ) che poi, nel nome della luce,  assumono una dimensione escatologica  La luce, infatti, è  vita, in opposizione alle tenebre della morte, ma è anche coscienza e conoscenza, in contrasto con l’oscurità dell’ignoranza.


De rerum natura - Tito Lucrezio Caro - Libro Usato - La Scuola - | IBS                                             



















Italiano antico

"O somma luce che tanto ti levi
da’ concetti mortali, a la mia mente
ripresta un poco di quel che parevi,                              
 e fa la lingua mia tanto possente,
ch’una favilla sol de la tua gloria
possa lasciare a la futura gente;"  

                                                         Dante Alighieri, Paradiso, Canto XXXIII vv.67-72 


Nella cultura Medievale, il termine luce è utilizzato sicuramente da Dante Alighieri nel Paradiso, come   filo conduttore nel poema. Infatti D., sebbene presenti le realtà oltremondane anche con suoni, attribuisce a questi una funzione subordinata alle immagini visive che riduce, nel senso sia proprio che metaforico, spesso strettamente congiunti, principalmente alla presenza o all'assenza della luce, essendo la luce il mezzo sensibile più adatto a esprimere la perfezione e gli esseri spirituali.

Nostalgia on Twitter: "Dante e Beatrice dinanzi allo splendore ...

Spagnolo

Era incantata, e di principessa convertita in una contadina, di bella in brutta, di angelo in demone, di olezzante in pestilenziale, di cerimoniosa in rustica, di tranquilla in saltatrice, di luce in tenebre e finalmente di Dulcinea del Toboso in villana di Saiago”.

                             Da Miguel de Cervantes –  Don Chisciotte della Mancia- cap XXXII



Miguel de Cervantes, scrittore spagnolo,  nel noto romanzo  “Don Chisciotte della Mancia”, pubblicato nel 1605, al cap.XXXII, racconta che Dulcinea, la donna amata dal protagonista, è stata trasformata per un sortilegio da nobildonna in contadina  e  il  termine “ luce” è  usato metaforicamente per indicare la bellezza di Dulcinea che è stata trasformata in bruttezza e quindi in tenebre.



  Risultato immagini per don chisciotte della mancia

Francese


Il sostantivo  francese “lumiere”, trova poi la sua consacrazione nell’espressione “ Siècle des lumières”, ovvero, l’Illuminismo, il periodo che caratterizza il XVIII secolo in Europa, quando  la “ luce “ della ragione fu posta al centro della riflessione filosofica e culturale, con l’intento di  rinnovare non soltanto gli studi e le varie discipline, ma la vita sociale intera, la cultura e le istituzioni, combattendo per mezzo della critica gli infiniti pregiudizi, frutto d'interessato inganno, che impediscono il cammino della civiltà e si oppongono al progresso e alla felicità degli uomini.


Illuminismo: i principali filosofi e scrittori del '700







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